Ho letto il report di ESET che documenta una nuova campagna di attacchi mirati alle piattaforme di webmail, basati su vulnerabilità Cross-Site Scripting (XSS). La portata è significativa: centinaia di sistemi compromessi, utenze aziendali colpite, e attori molto ben organizzati dietro le quinte. A colpire è la semplicità dell’attacco e la sua efficacia, soprattutto quando la superficie esposta è proprio l’interfaccia web della posta elettronica. Nel caso specifico, l’attacco sfrutta vulnerabilità XSS persistenti o riflessive per iniettare codice JavaScript direttamente all’interno della sessione utente. L’obiettivo è ottenere accesso alle email, sottrarre credenziali, intercettare sessioni attive o propagarsi all’interno di ambienti aziendali sfruttando la condivisione della piattaforma. Questa ennesima campagna riporta al centro una questione spesso trascurata: è più sicuro usare un client email installato rispetto a una webmail? Da un punto di vista tecnico, la risposta è sì, per una...
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