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Visualizzazione dei post con l'etichetta Trojan

Akira ransomware e il trucco del driver, così si disattiva Defender senza farsi notare

Da tempo ormai i gruppi ransomware evolvono le loro tattiche oltre al semplice cifraggio dei file, ma l’attacco del cosiddetto Akira ransomware rappresenta un salto di qualità in termini di elusione della difesa: il malware, infatti, abusa di un driver legittimo di Intel, quello usato da ThrottleStop (rwdrv.sys), per elevarsi a livello kernel e poi installare un secondo driver malevolo (hlpdrv.sys), che modifica la chiave di registro DisableAntiSpyware di Windows Defender tramite regedit.exe, disattivando ogni protezione senza alcun avviso. Ma cosa fa concretamente oltre a spegnere Defender? Questa azione è solo l’inizio di un attacco orchestrato: in diversi incidenti legati ad Akira, rilevati da GuidePoint Security a partire dal 15 luglio 2025, si evidenzia un vero e proprio percorso criminale. Innanzitutto, gli attaccanti ottengono l’accesso sfruttando potenzialmente vulnerabilità zero‑day in dispositivi SonicWall SSL‑VPN o metodologie di credential stuffing, brute force o phishing m...

UAC‑0099, evoluzione della campagna di cyber-spionaggio contro l’Ucraina

Nel corso del conflitto informatico in corso tra Ucraina e attori antagonisti statali, il gruppo noto come UAC‑0099 è tornato alla ribalta con una campagna di cyber‑spionaggio aggiornata e ampliata che vede le sue vittime principali costituite da enti governativi ucraini, organizzazioni di difesa, media ed aziende collegate al complesso industriale della difesa, con attacchi mirati realizzati mediante email di phishing sofisticate che sorprendono l’utente attraverso l’uso di lenti accorgimenti come link abbreviati o archivi doppi (double‑zip) contenenti file HTA o shortcut LNK con estensioni camuffate per ingannare l’esecuzione. Secondo CERT‑UA, l’allerta rilasciata il 6 agosto 2025 descrive un’operazione in cui le email inviate da indirizzi tipo ukr.net reclamano una "convocazione in tribunale" e contengono un link abbreviato (tipicamente tramite Cuttly) che punta a un archivio estratto due volte contenente un file HTA; l’user apre il file HTA, che contiene un VBScript offus...

Steganografia eseguibile nelle favicon, un vettore d’attacco invisibile. Sembrava solo un’icona, invece era un trojan

Nel mondo della sicurezza informatica siamo abituati a cercare le minacce nei luoghi più ovvi: allegati email, file eseguibili, script obfuscati nei siti web. Ma pochi si fermano a pensare che anche una semplice favicon – quella piccola icona che appare accanto al titolo di una scheda nel browser – possa diventare un cavallo di Troia perfettamente funzionante. Ed è proprio questo il cuore della ricerca pubblicata su arXiv da David Noever e Forrest McKee nel luglio 2025: dimostra come sia possibile sfruttare il canale alfa di un file .ico per nascondere codice JavaScript eseguibile, creando un vettore d’attacco invisibile all’occhio umano. La tecnica si basa su un uso creativo (e malevolo) della steganografia: invece di nascondere messaggi cifrati all’interno dei pixel visibili, i ricercatori nascondono il payload sfruttando il canale della trasparenza dell’immagine, ovvero quei valori alfa che regolano l’opacità di ogni pixel. Agendo sui bit meno significativi (LSB) di questi valori, r...

Spiare per proteggere, perché lo spyware è necessario

La notizia è di quelle che accendono subito le discussioni: una corte federale d’appello statunitense ha stabilito che un gruppo di giornalisti salvadoregni potrà procedere legalmente contro NSO Group, l’azienda israeliana produttrice dello spyware Pegasus. L'accusa? Aver facilitato, con la sua tecnologia, violazioni della privacy e attività di sorveglianza ai loro danni. È un precedente importante, che apre la strada a possibili contenziosi internazionali tra individui (o gruppi) e le società che sviluppano strumenti di spionaggio per governi. Ed è anche, inevitabilmente, l’ennesima occasione per demonizzare chi lavora nel settore dello spyware e della cyber intelligence. Ma io, in tutta onestà, non riesco proprio a schierarmi con questo tipo di indignazione. Non riesco a vedere NSO Group come il “cattivo” della storia. Anzi. Non c’è niente di più comodo, oggi, che schierarsi contro lo spyware. È il nuovo nemico perfetto: invisibile, invasivo, difficile da capire, apparentemente f...

CyberChallenge.IT 2025. Dai CTF alle difese reali, questi ragazzi sono il nostro scudo

Li ho visti anche quest’anno, quei ragazzi seduti davanti a un terminale, occhi fissi sullo schermo, cuffie calate sulle orecchie, dita che volano sulla tastiera mentre il tempo scorre impietoso. Li ho guardati mentre combattevano, senza alzare la voce, senza confondere mai concentrazione e frenesia. E non posso fare a meno di pensare a quanto siano bravi, a quanto talento ci sia dietro a quella calma apparente. CyberChallenge.IT, per chi non lo sapesse, è una di quelle cose che ti fanno venire voglia di credere nel futuro. Un’iniziativa nata per trovare i giovani più promettenti nella sicurezza informatica in Italia, quelli tra i 16 e i 24 anni che invece di passare i pomeriggi a scrollare feed infiniti, scelgono di imparare a difendere sistemi, a ragionare come attaccanti per diventare difensori migliori, a studiare crittografia, reverse engineering, reti, exploit, malware. Roba che normalmente impari dopo anni in azienda o in ambienti militari, e invece loro la masticano prima dei v...

Tag 140 schiera DRAT V2 contro India. Spionaggio mirato tra geopolitica e cyber‑strategia

Negli ultimi giorni il collettivo TAG 140 – ritenuto un sottogruppo di SideCopy/Transparent Tribe, tradizionalmente associato a influenze pakistane – ha lanciato una nuova campagna di cyber‑spionaggio rivolta contro strutture critiche indiane, inclusi ministeri, difesa, ferrovie e infrastrutture energetiche, sfruttando un RAT evoluto denominato DRAT V2. L’attacco nasce da un inganno social engineering: i target vengono reindirizzati verso un portale fasullo che imita quello del Ministero della Difesa indiano. Un unico link “attivo” – contenente un comando malevolo – viene copiato sugli appunti del sistema vittima, con l’istruzione di incollarlo in un terminale. Questo provoca il download ed esecuzione di un file HTA tramite mshta.exe, che attiva un loader denominato BroaderAspect. Quest’ultimo crea persistenza, estrae un PDF di copertura e installa il payload principale, cioè DRAT V2. Rispetto alla versione .NET precedente, la nuova variante compilata in Delphi porta diverse novità: Un...

Accesso ai log dei trojan forensi, sentenza storica o rischio per le indagini?

Essere calabrese, significa anche avere a cuore una battaglia che per altri è solo una notizia di cronaca: la lotta contro le mafie, contro i sistemi criminali che ancora oggi soffocano la nostra terra. Ecco perché la recente sentenza della Cassazione sulle intercettazioni digitali mi tocca in modo personale. La sentenza Il 16 maggio 2025, la Corte di Cassazione ha stabilito che la difesa ha diritto ad accedere ai file di log generati dai trojan usati nelle intercettazioni. In pratica, questi file indicano quando, dove e come è stato attivato il captatore informatico (trojan). La logica è chiara: se lo Stato usa strumenti così invasivi, è giusto che ci sia trasparenza e controllo legale. Ma da informatico e cittadino di questa terra martoriata, non posso non vedere il rischio serio che si sta aprendo. Ma chi protegge chi lavora nell’ombra? Dietro ogni trojan c'è un lavoro tecnico complesso. C'è un informatico forense, c'è un agente, a volte un infiltrato, spesso un giudice ...

Crocodilus, il trojan che prende di mira Android (e perché iOS se la cava)

Ho appena letto alcuni articoli riguardo a Crocodilus, un nuovo trojan bancario che sta colpendo dispositivi Android in diversi paesi, tra cui Spagna, Turchia, Polonia, Brasile e Stati Uniti. Questo malware è particolarmente pericoloso per chi utilizza app bancarie o possiede portafogli di criptovalute. Crocodilus si diffonde attraverso app fasulle che imitano applicazioni legittime, come aggiornamenti di browser o promozioni di casinò online. Una volta installato, richiede l'attivazione dei Servizi di Accessibilità, ottenendo così il controllo completo del dispositivo. Utilizza tecniche di overlay per sovrapporre schermate false a quelle delle app bancarie o dei portafogli crypto, inducendo l'utente a inserire le proprie credenziali, seed phrase o codici OTP. Inoltre, è in grado di registrare tutto ciò che appare sullo schermo, rendendo inefficaci anche le autenticazioni a due fattori. Una caratteristica inquietante è la sua capacità di aggiungere contatti falsi alla rub...