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Visualizzazione dei post con l'etichetta Leak

Quelle chat non sono sparite, sono solo altrove

Chi ha mai condiviso una conversazione su ChatGPT con il link “share” pensando che sarebbe rimasta effimera, ha sbagliato. E non di poco. A inizio 2024, migliaia di utenti hanno reso pubblici dialoghi con ChatGPT tramite l’apposita funzione di condivisione. Quel link generava una pagina raggiungibile da chiunque, indicizzata da Google. Il problema? Nessuno sembrava preoccuparsene davvero. Fino a oggi. Un’indagine pubblicata su Digital Digging ha mostrato che OpenAI ha recentemente chiesto a Google la rimozione di circa 50.000 di queste pagine dai risultati di ricerca. Ma anche se Google le ha tolte, non sono sparite affatto. Il Web ha memoria lunga, e l’Internet Archive ancora più della media: oltre 110.000 chat condivise risultano archiviate lì, consultabili liberamente da chiunque abbia voglia (o malizia) di frugarci dentro. Parliamo di contenuti di ogni tipo: confessioni personali, tentativi di frode accademica, richieste legali eticamente discutibili, strategie aziendali borderlin...

WhoLeaked, chi ha fatto trapelare il file? (tool)

C’è un progetto su GitHub, che sta girando parecchio in questi giorni nella scena, si chiama WhoLeaked e a realizzarlo è stato utkusen, già noto per tool creativi e funzionali come EvilProxy o Gokeyless. Stavolta però si è spinto su un territorio più affascinante e, direi, quasi filosofico: come faccio a sapere chi ha fatto trapelare un file riservato? O peggio: come inchiodo chi ha venduto, inoltrato o scaricato qualcosa che non doveva uscire? La risposta è proprio nel nome dello strumento: “chi ha fatto la soffiata”. WhoLeaked è un file-sharing tool, quindi ti permette di distribuire un file a più persone (che siano colleghi, clienti, tester, redazioni o magari anche amanti digitali, chi lo sa), ma al tempo stesso ti protegge, perché ogni versione distribuita è leggermente diversa — invisibilmente diversa, per l’occhio umano e anche per la maggior parte degli antivirus o degli strumenti di confronto superficiali — e ogni differenza è un’impronta digitale unica che ti dice con chiarez...

Facebook e il presunto mega-leak, realtà o illusione?

Negli ultimi giorni, il mondo della cybersecurity è stato scosso da una notizia allarmante, un hacker, noto con lo pseudonimo di ByteBreaker, afferma di aver messo in vendita i dati personali di 1,2 miliardi di account Facebook. Secondo quanto riportato da CyberNews, le informazioni trafugate includerebbero nomi, ID utente, indirizzi email, numeri di telefono, date di nascita, genere e dettagli sulla localizzazione degli utenti . Scraping o hacking? Meta, la società madre di Facebook, ha dichiarato che non si tratta di un vero e proprio attacco hacker, ma di un'operazione di "scraping": una tecnica che utilizza strumenti automatizzati per raccogliere dati pubblicamente disponibili sulle piattaforme online. Questa non sarebbe la prima volta che Facebook si trova al centro di una controversia simile. Nel 2019, ad esempio, dati di oltre 530 milioni di utenti furono raccolti e diffusi online, sfruttando una funzione progettata per aiutare le persone a trovare amici tramit...