Ieri, senza alcun preavviso, il mondo DeFi si è svegliato con la notizia di un exploit da 2,2 milioni di USDC ai danni di Texture Finance — una perdita non indifferente, pare. Ma non temere: non si è trattato del solito aggressore con intenti malvagi in modalità “rubare e fuggire”, bensì di una figura inaspettata, un po’ hacker, un po’ Robin Hood della blockchain. Il team di Texture ha risposto prontamente, disabilitando i prelievi e allestendo una “war room” con auditor e sviluppatori, ma la vera mossa da manuale è stata l’offerta pubblica: restituisci il 90 % dei fondi e tieni il restante 10 % come premio, peccato che se avessi fatto il furbo oltre il limite, potevamo anche procedere per vie legali. E sotto natale, o meglio, verso mezzogiorno UTC del 10 luglio 2025, l’hacker – apparentemente dotato di un codice morale da greyhat e non di un cuore nero – ha fatto marcia indietro: ha spedito indietro i fondi e incassato la sua taglia del 10 %. Il team ha applaudito pubblicamente, dichi...
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