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Visualizzazione dei post con l'etichetta Legge

Italia, via libera al contrattacco cyber. Il nostro Paese ora può rispondere colpo su colpo

Immagina una stanza blindata, luci basse, grafici e mappe digitali proiettati sulle pareti: in mezzo al tavolo, una decisione da prendere in pochi minuti. È lo scenario che la nuova norma italiana rende possibile, dando al Presidente del Consiglio il potere di autorizzare, dopo consultazione con CISR e Copasir, un contrattacco cibernetico vero e proprio. Non parliamo di alzare firewall o bloccare un IP, ma di operazioni offensive su scala statale, condotte da AISE e AISI, con il coordinamento del DIS e il supporto del Ministero della Difesa. Il quadro è stato reso operativo con il Decreto Sicurezza (DL 48/2025, legge dal 9 giugno), che ha messo nero su bianco procedure, ruoli e condizioni. La norma prevede tre requisiti fondamentali: il bersaglio dev’essere identificabile con alto grado di certezza (ad esempio un gruppo APT o un’infrastruttura C2 specifica), le difese convenzionali devono essersi dimostrate inefficaci e la minaccia deve riguardare la sicurezza nazionale o quella di un...

Tradire lo Stato non è un semplice crimine, riflessioni su un furto di segreti

Secondo me ci vogliono pene più severe per chi ruba segreti industriali e, soprattutto, segreti di Stato. Non è solo una questione di giustizia penale: è una questione di sicurezza nazionale e resilienza strategica. Ed è arrivato il momento di iniziare a trattare certi reati per quello che sono: atti di guerra asimmetrica. Il caso è quello di Yihao Pu, ingegnere 39enne, ex dipendente di una società appaltatrice della difesa statunitense. Ha appena ammesso di aver copiato illegalmente file sensibili contenenti informazioni tecniche riservate su sistemi d’arma americani, tra cui componenti elettronici per il sistema missilistico Patriot (PAC-3). Questi dati sono stati poi trasferiti a un’entità legata al governo cinese, usando dispositivi di archiviazione rimovibili e account personali. Non parliamo di una semplice fuga di dati. Parliamo di un furto controllato di proprietà intellettuale strategica che coinvolge non solo brevetti e schede tecniche, ma anche algoritmi, layout di circuiti,...

Spiare per proteggere, perché lo spyware è necessario

La notizia è di quelle che accendono subito le discussioni: una corte federale d’appello statunitense ha stabilito che un gruppo di giornalisti salvadoregni potrà procedere legalmente contro NSO Group, l’azienda israeliana produttrice dello spyware Pegasus. L'accusa? Aver facilitato, con la sua tecnologia, violazioni della privacy e attività di sorveglianza ai loro danni. È un precedente importante, che apre la strada a possibili contenziosi internazionali tra individui (o gruppi) e le società che sviluppano strumenti di spionaggio per governi. Ed è anche, inevitabilmente, l’ennesima occasione per demonizzare chi lavora nel settore dello spyware e della cyber intelligence. Ma io, in tutta onestà, non riesco proprio a schierarmi con questo tipo di indignazione. Non riesco a vedere NSO Group come il “cattivo” della storia. Anzi. Non c’è niente di più comodo, oggi, che schierarsi contro lo spyware. È il nuovo nemico perfetto: invisibile, invasivo, difficile da capire, apparentemente f...

Accesso ai log dei trojan forensi, sentenza storica o rischio per le indagini?

Essere calabrese, significa anche avere a cuore una battaglia che per altri è solo una notizia di cronaca: la lotta contro le mafie, contro i sistemi criminali che ancora oggi soffocano la nostra terra. Ecco perché la recente sentenza della Cassazione sulle intercettazioni digitali mi tocca in modo personale. La sentenza Il 16 maggio 2025, la Corte di Cassazione ha stabilito che la difesa ha diritto ad accedere ai file di log generati dai trojan usati nelle intercettazioni. In pratica, questi file indicano quando, dove e come è stato attivato il captatore informatico (trojan). La logica è chiara: se lo Stato usa strumenti così invasivi, è giusto che ci sia trasparenza e controllo legale. Ma da informatico e cittadino di questa terra martoriata, non posso non vedere il rischio serio che si sta aprendo. Ma chi protegge chi lavora nell’ombra? Dietro ogni trojan c'è un lavoro tecnico complesso. C'è un informatico forense, c'è un agente, a volte un infiltrato, spesso un giudice ...

Collaborare con lo Stato dopo averlo bucato. Gratteri, la cybersicurezza e una legge che ha funzionato

Negli ultimi mesi si è parlato spesso della Legge 90/2024, entrata in vigore quasi un anno fa, come uno degli strumenti più concreti nella lotta alla criminalità informatica. E stavolta non si tratta di teoria o promesse da convegno. A raccontare un'applicazione concreta e sorprendente è stato Nicola Gratteri, oggi Procuratore della Repubblica a Napoli, ma per noi calabresi da sempre un punto di riferimento, visto il suo passato alla guida della Procura di Catanzaro. Durante un intervento pubblico, Gratteri ha spiegato come questa nuova normativa abbia permesso allo Stato di agire in maniera decisa in un contesto in cui, fino a poco tempo fa, era quasi impotente: il dark web. Il caso di cui ha parlato sembra uscito da una serie TV, ma è tutto reale. Un giovane hacker – capace di penetrare il dominio del Ministero della Giustizia – aveva accesso potenziale alle procure italiane. Avrebbe potuto cancellare nomi da un fascicolo, iscrivere qualcuno a caso (persino lo stesso Gratteri, ...