C’è un progetto su GitHub, che sta girando parecchio in questi giorni nella scena, si chiama WhoLeaked e a realizzarlo è stato utkusen, già noto per tool creativi e funzionali come EvilProxy o Gokeyless. Stavolta però si è spinto su un territorio più affascinante e, direi, quasi filosofico: come faccio a sapere chi ha fatto trapelare un file riservato? O peggio: come inchiodo chi ha venduto, inoltrato o scaricato qualcosa che non doveva uscire? La risposta è proprio nel nome dello strumento: “chi ha fatto la soffiata”.
WhoLeaked è un file-sharing tool, quindi ti permette di distribuire un file a più persone (che siano colleghi, clienti, tester, redazioni o magari anche amanti digitali, chi lo sa), ma al tempo stesso ti protegge, perché ogni versione distribuita è leggermente diversa — invisibilmente diversa, per l’occhio umano e anche per la maggior parte degli antivirus o degli strumenti di confronto superficiali — e ogni differenza è un’impronta digitale unica che ti dice con chiarezza chi ha ricevuto cosa.
Il meccanismo tecnico è geniale nella sua semplicità: quando carichi un file da distribuire, il tool crea n copie (una per ogni destinatario) e le marca con un watermark invisibile, che però resta nel contenuto del file in forma criptata e decifrabile dall’autore. Per i PDF, ad esempio, la firma può essere inserita nel metadato del documento, oppure nei dettagli del rendering interno. Per i documenti Word, il watermark può finire nei byte inutilizzati del file, o addirittura nel modo in cui viene rappresentato uno spazio, un carattere, una formattazione che sembra normale ma è stata modificata intenzionalmente. WhoLeaked non cambia il contenuto in modo visibile, ma crea piccole variazioni binarie tracciabili. E questo basta.
Nel momento in cui una di queste versioni trapela, basta prendere quella copia, reinserirla nel sistema e chiedere: di chi era? Il software risponde: era la copia inviata all’utente 12. Che nel tuo database corrisponde a un nome, una mail, una persona precisa. Il cerchio si chiude.
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