Oggi 1° settembre è il mio compleanno e quest’anno desidero chiedere un regalo per un progetto che seguo e che mi sta profondamente a cuore, il sistema operativo GNU Hurd. Nato nel 1990 all’interno del movimento GNU, Hurd rappresenta una delle visioni più radicali del software libero, quella di costruire un sistema operativo completamente libero basato su un’architettura a microkernel, diversa e più modulare rispetto al modello monolitico di Linux e degli altri kernel più diffusi.
Per molto tempo GNU Hurd è stato considerato un sogno incompiuto, un progetto che avanzava lentamente e che sembrava destinato a rimanere confinato nel mondo della ricerca e della sperimentazione. Tuttavia, il 2025 ha segnato un punto di svolta: il 10 agosto è stato annunciato il rilascio di Debian GNU Hurd 2025, una versione aggiornata del sistema basata su Debian “sid” e allineata con la release stabile “Trixie”. È un evento importante, perché dimostra che Hurd non solo continua a vivere, ma sta compiendo passi concreti in avanti.
La novità forse più significativa è l’arrivo del supporto completo all’architettura a 64 bit (amd64), che finalmente affianca il vecchio i386, rendendo il sistema molto più attuale. Accanto a questo risultato ci sono altri progressi notevoli: il supporto al multiprocessing simmetrico (SMP), quindi la possibilità di sfruttare più core, il funzionamento dei dispositivi USB e dei CD-ROM, l’introduzione di funzionalità moderne come ACPI, rtc, apic e hpet, il miglioramento della gestione delle IRQ e delle pipe, il supporto a NFSv3 e la possibilità di usare layout di tastiera tramite xkb. Una pietra miliare è anche il porting del linguaggio Rust, che apre la strada all’esecuzione e allo sviluppo di software contemporaneo. Tutto questo è stato reso possibile anche grazie al riutilizzo di driver provenienti da NetBSD tramite l’infrastruttura Rump. Oggi circa il 72% dell’archivio Debian funziona su Hurd, un risultato che fino a pochi anni fa sembrava irraggiungibile, e che testimonia l’impegno degli sviluppatori.
La comunità che porta avanti questo lavoro non è grande, ma è determinata, e proprio per questo ogni contributo conta. Hurd continua a rappresentare un’alternativa preziosa nel panorama dei sistemi operativi. Non è ancora pronto per un utilizzo quotidiano, e resta sperimentale, ma è un laboratorio vivente che permette di mettere alla prova idee di progettazione innovative e di mantenere viva la diversità tecnologica. Ed è soprattutto un simbolo dell’ideale GNU: costruire e usare software libero, fino alle fondamenta del sistema.
Se credete come me che la libertà e la sperimentazione abbiano valore, vi invito a sostenere GNU Hurd con una donazione. Anche un piccolo contributo può aiutare a coprire i costi di infrastruttura, incoraggiare chi dedica tempo e competenze allo sviluppo e garantire che un progetto così ambizioso possa continuare a crescere.
Chi vuole fare questo regalo speciale può donare attraverso la pagina ufficiale del progetto:
Festeggiamo insieme: un compleanno per me, e un futuro più libero per tutti.
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