Ci sono dispositivi che fanno il loro lavoro in silenzio, giorno dopo giorno, senza mai lamentarsi. Le stampanti, per esempio. Tranne quando decidono di vendicarsi e stamparti la pagina di test alle tre di notte. Oppure quando si scopre che, oltre a stampare, potrebbero diventare porte d’ingresso perfette per chi non è stato invitato.
La notizia è che i ricercatori di Rapid7 hanno scoperto ben 16 vulnerabilità in una vasta gamma di dispositivi Brother. Una collezione di bug che sembra uscita da un mercatino dell’usato: un po’ di overflow qui, un po’ di bruteforce là, un pizzico di configurazioni esposte… e voilà, la tua stampante può fare più danni di un collega che risponde a “Rispondi a tutti” nelle email.
Alcune delle falle sono roba classica: mancanza di rate limiting su credenziali (CVE-2024-31498), web interface senza autenticazione (CVE-2024-31499), e anche qualche denial of service simpatico che può essere scatenato semplicemente parlando male alla stampante — o meglio, mandandole richieste fatte con poco amore.
C’è perfino una vulnerabilità che permette a un attaccante di ottenere il nome del Wi-Fi e il suo hash PSK. Ora, non è la fine del mondo se il tuo SSID è “TP-LINK_Bagno”, ma se l’hai configurato bene e l’hash è crackabile… beh, la tua stampante potrebbe essere il cavallo di Troia che porta un intruso nel tuo Wi-Fi.
E quindi?
Brother ha fatto la sua parte: firmware aggiornati, avvisi pubblici, e un elenco dei modelli coinvolti lungo come la coda al CAF a fine giugno. Ma quanti utenti aggiornano il firmware della stampante? Quanti sanno che si può aggiornare il firmware di una stampante?
Le stampanti sono spesso ignorate nella strategia di sicurezza. Nessuno le monitora, nessuno le segmenta, nessuno pensa che possano contenere chiavi di accesso alla rete, documenti riservati in cache, o bug degni di una CVE. E invece eccoci qua, nel 2025, ancora a combattere con dispositivi “banali” che diventano problemi seri.
Una raccomandazione: verifica il modello, vai sul sito Brother e aggiorna. Se lavori in una rete aziendale e hai più dispositivi, magari falle anche un NAC (Network Access Control), trattale come endpoint veri, perché lo sono.
O, in alternativa, smettiamo tutti di stampare. Ma lì entriamo nella fantascienza.
Commenti
Posta un commento