Passa ai contenuti principali

Nuovo attacco ransomware Qilin utilizza credenziali VPN e ruba dati di Chrome

Recentemente, è emerso un nuovo attacco ransomware denominato "Qilin" che ha attirato l'attenzione per le sue tecniche avanzate. Questo ransomware sfrutta le credenziali VPN compromesse per ottenere l'accesso ai sistemi delle vittime e rubare dati sensibili.

Utilizzo delle Credenziali VPN: I criminali informatici dietro il ransomware Qilin mirano a ottenere le credenziali VPN delle vittime. Una volta compromesse, queste credenziali permettono agli attaccanti di accedere ai sistemi protetti da VPN e di evitare rilevamenti da parte delle soluzioni di sicurezza tradizionali.

Furto di Dati di Chrome: Oltre a criptare i file e chiedere un riscatto, Qilin si concentra anche sul furto di dati dal browser Google Chrome. Questo include informazioni personali, password salvate, e altre credenziali sensibili memorizzate nel browser.

L'uso di credenziali VPN rende l'attacco più difficile da rilevare e può compromettere seriamente la sicurezza delle informazioni aziendali e personali. Il furto dei dati di Chrome aumenta il rischio di ulteriori attacchi di phishing e di accesso non autorizzato a conti online.

Gestione delle Credenziali: È essenziale utilizzare credenziali VPN forti e cambiarle regolarmente.

Autenticazione a Due Fattori: Abilitare l'autenticazione a due fattori per aumentare la sicurezza degli accessi.

Aggiornamenti di Sicurezza: Mantenere aggiornati i software di sicurezza e applicare le patch di sicurezza ai sistemi.

Il ransomware Qilin rappresenta una minaccia significativa a causa delle sue capacità di sfruttare le credenziali VPN e di rubare dati sensibili dai browser. È fondamentale adottare pratiche di sicurezza robuste e rimanere informati sui nuovi tipi di attacchi per proteggere i dati e i sistemi.

Commenti

Popolari

Attenzione al phishing via Booking.com , un caso reale e subdolo

Di recente, mio fratello mi ha raccontato un'esperienza che merita la massima attenzione. Dopo aver prenotato un hotel tramite Booking.com , ha ricevuto una mail dall’aspetto legittimo con oggetto simile a: "Your reservation is at risk of cancellation" Nel corpo del messaggio, un tono urgente: Hi, There's a page ready for you to visit now. www. xxxxxxxxxx . xxx <- sito truffa Please review it in the next 6 hours. Otherwise, your progress may be affected. Quasi in contemporanea, è arrivato un altro messaggio via "chat di Booking" (mail) , apparentemente dallo stesso hotel prenotato. Stesso contenuto, stesso link. Il phishing camuffato da "verifica prenotazione" Il sito di destinazione era una pagina clonata alla perfezione: Al primo step chiedeva i dati personali. Al secondo step, come prevedibile, chiedeva i dati della carta di credito, con la solita formula "Per motivi di sicurezza, l'importo verrà solo temporaneamente trattenuto e po...

Dopo le bombe, i byte. La guerra ibrida tra USA, Iran e Israele

Nella notte tra sabato e domenica, le bombe americane hanno colpito i siti nucleari iraniani con una precisione chirurgica che ha fatto rumore nel mondo fisico. Ma mentre le polveri si depositavano a Fordow e Isfahan, un altro fronte si apriva, invisibile agli occhi ma cruciale: il cyberspazio. E lì, non ci sono sirene né detriti, solo silenzi improvvisi nelle connessioni, pacchetti che non arrivano, servizi che collassano. Da quel momento, l’escalation digitale ha cominciato a prendere forma, accelerando quella che è, a tutti gli effetti, una guerra informatica attiva tra Iran, Israele e Stati Uniti. Nei minuti successivi ai bombardamenti, l’Iran ha cominciato a limitare drasticamente l’accesso alla rete. Una mossa difensiva, certo, ma anche preventiva. Staccare i cavi è una strategia antica quanto efficace: nessuna connessione, nessuna infiltrazione, nessuna fuga di dati. È stato documentato un blackout della connettività con punte del 97% in alcune regioni. La linea è semplice: se t...

Troppo pericolose insieme. Cina e Russia sono davvero alleate?

Secondo un’inchiesta pubblicata dal New York Times, confermata anche dal Financial Times e da fonti ucraine, hacker cinesi avrebbero violato i sistemi informatici russi rubando informazioni militari sensibili, comprese quelle sulla guerra in Ucraina. È un episodio clamoroso che mette in dubbio la tanto sbandierata "partnership senza limiti" tra Vladimir Putin e Xi Jinping. Mentre a livello ufficiale Mosca e Pechino si mostrano unite contro l’Occidente e proclamano intese strategiche, nel cyberspazio sembrano valere altre logiche: quelle del sospetto reciproco e della supremazia informativa. I gruppi cinesi, probabilmente legati all’intelligence di Pechino, hanno preso di mira agenzie statali russe e contractor della difesa, sottraendo piani, analisi e forse perfino vulnerabilità operative. Questa non è una semplice contraddizione, è una crepa. E fa emergere una realtà molto più spietata: l’interesse nazionale viene prima di ogni alleanza ideologica, soprattutto quando si parl...