Passa ai contenuti principali

Alle agenzie federali degli Stati Uniti è stato ordinato di correggere centinaia di vulnerabilità

La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) degli Stati Uniti ha pubblicato un catalogo di vulnerabilità, anche di Apple, Cisco, Microsoft e Google, che hanno conosciuto exploit e vengono attivamente sfruttate da cyber attori malintenzionati, oltre a richiedere alle agenzie federali di dare la priorità applicare patch per quei difetti di sicurezza entro tempi "aggressivi".

"Queste vulnerabilità rappresentano un rischio significativo per le agenzie e l'impresa federale", ha affermato l'agenzia in una direttiva operativa vincolante (BOD) pubblicata mercoledì. "È essenziale correggere in modo aggressivo le vulnerabilità note sfruttate per proteggere i sistemi informativi federali e ridurre gli incidenti informatici".

Circa 176 vulnerabilità identificate tra il 2017 e il 2020 e 100 falle dal 2021 sono arrivate all'elenco iniziale, che dovrebbe essere aggiornato con ulteriori vulnerabilità sfruttate attivamente man mano che verranno note, a condizione che siano state assegnate vulnerabilità ed esposizioni comuni (CVE) e hanno un'azione correttiva chiara.

La direttiva vincolante impone che le vulnerabilità di sicurezza scoperte nel 2021 - quelle tracciate come CVE-2021-XXXXX - vengano risolte entro il 17 novembre 2021, fissando una scadenza per l'applicazione delle patch del 3 maggio 2022 per le restanti vulnerabilità precedenti. Sebbene il BOD sia principalmente rivolto alle agenzie civili federali, la CISA raccomanda alle imprese private e agli enti statali di rivedere il catalogo e rimediare alle vulnerabilità per rafforzare la loro posizione di sicurezza e resilienza.

La nuova strategia prevede inoltre che l'agenzia si allontani dalla correzione delle vulnerabilità basata sulla gravità a quelle che rappresentano un rischio significativo e vengono abusate nelle intrusioni nel mondo reale alla luce del fatto che gli avversari non sempre fanno affidamento solo sulle debolezze "critiche" per raggiungere i loro obiettivi, con alcuni degli attacchi più diffusi e devastanti che concatenano più vulnerabilità classificate come "alto", "medio" o persino "basso".

"Questa direttiva fa due cose. Primo, stabilisce un elenco concordato di vulnerabilità che vengono sfruttate attivamente", ha affermato il VP of Strategy di Tripwire. "In secondo luogo, fornisce le scadenze per porre rimedio a tali vulnerabilità. Fornendo un elenco comune di vulnerabilità da affrontare per la bonifica, CISA sta effettivamente livellando il campo di gioco per le agenzie in termini di priorità. Non spetta più a ogni singola agenzia decidere quali vulnerabilità sono la priorità più alta da correggere."

Commenti

Popolari

CTF, talento e gioco di squadra. Il Team Italy pronto alla sfida europea

A Torino è stata presentata la squadra nazionale italiana di cybersicurezza, il Team Italy 2025-2026, composta da dieci studenti selezionati tra licei, istituti tecnici e università chiamati a rappresentare l’Italia nelle prossime competizioni nazionali e internazionali. La squadra parteciperà, a ottobre, allo European Cybersecurity Challenge che si terrà a Varsavia: una vetrina importante dove i giovani talenti mettono alla prova tecniche di difesa e attacco in scenari simulati e controllati. Alla base della preparazione c’è un approccio pratico e collettivo: training e addestramento gratuiti organizzati dal Cybersecurity National Lab del CINI, che trasformano il gioco in formazione concreta per professionisti di domani. Questo percorso mostra come il mondo delle CTF (capture the flag) non sia solo svago ma una palestra fondamentale per allenare competenze applicabili alla protezione di infrastrutture strategiche come ospedali, scuole e aeroporti. Le CTF vanno celebrate: offrono scena...

Il fantasma di Stuxnet. Quanto siamo pronti a fermare un attacco simile nel 2025

Quindici anni dopo la scoperta di Stuxnet, il malware che nel 2010 dimostrò la possibilità concreta di sabotare un impianto industriale attraverso il codice, la domanda sul ripetersi di un’operazione simile è più attuale che mai. All’epoca, la combinazione di zero-day Windows, driver firmati con certificati contraffatti e la manipolazione dei PLC Siemens che controllavano le centrifughe iraniane segnarono una svolta epocale: per la prima volta un’arma informatica aveva prodotto un effetto fisico su larga scala, nascosta dietro feedback falsificati che trassero in inganno gli operatori. Non era un malware generico, né un ransomware, ma una vera e propria operazione militare digitale disegnata per un obiettivo specifico. Dal 2010 al 2025 lo scenario è cambiato radicalmente. Le infrastrutture industriali sono sempre più connesse con reti IT e servizi cloud, ampliando una superficie d’attacco che un tempo era confinata in ambienti isolati. Le tecniche offensive si sono evolute: non solo ma...

iPhone 17 Pro, la nuova frontiera della sicurezza Apple

Apple ha presentato con la serie iPhone 17 (incluse le versioni Pro) una delle sue evoluzioni più importanti in ambito sicurezza, puntando esplicitamente a contrastare spyware sofisticati e vulnerabilità di memoria – tipico punto di ingresso per attacchi mirati. Ecco cosa cambia davvero, cosa resta da fare e perché queste novità sono rilevanti per chi si occupa di sicurezza informatica. Quando si parla di sicurezza sui nuovi iPhone 17 Pro, le innovazioni più significative sono: - Memory Integrity Enforcement (MIE): nuova protezione hardware/software “always-on” che combina vari meccanismi per impedire exploit basati su bug di memoria. - Enhanced Memory Tagging Extension (EMTE): è il “cuore” della protezione, su cui si basa la gestione più sicura della memoria, con tagging, confidenzialità dei tag, e allocatori di memoria più robusti. - Applicazione difensiva su aree sensibili del sistema, incluso il kernel e più di settanta processi “userland” considerati ad alto rischio. - MIE avrà ef...