Passa ai contenuti principali

Nuovo malware Capoae si infiltra nei siti WordPress ed installa backdoor nei plug-in

Un'ondata di attacchi malware scoperta di recente è stata individuata utilizzando una varietà di tattiche per asservire macchine suscettibili con credenziali amministrative facili da indovinare per cooptarle in una rete con l'obiettivo di estrarre illegalmente criptovaluta.

"Tattica principale del del malware è quello di diffondere, approfittando di sistemi vulnerabili e delle credenziali amministrative deboli. Una volta che sono stati infettati, questi sistemi vengono poi utilizzati per la mia criptovaluta," sicurezza Akamai ricercatore Larry Cashdollar ha detto in una settimana scorsa write-up pubblicato .

Si dice che il malware PHP - nome in codice "Capoae" (abbreviazione di "Сканирование", la parola russa per "Scanning") - venga consegnato agli host tramite un'aggiunta backdoor a un plug-in WordPress chiamato "download-monitor", che viene installato dopo aver forzato con successo le credenziali di amministratore di WordPress. Gli attacchi coinvolgono anche l'implementazione di un binario Golang con funzionalità di decrittazione, con i payload offuscati recuperati sfruttando il plug-in trojanizzato per effettuare una richiesta GET da un dominio controllato da un attore.

È inclusa anche una funzionalità per decrittografare ed eseguire payload aggiuntivi, mentre il binario Golang sfrutta gli exploit per più difetti di esecuzione del codice remoto in Oracle WebLogic Server ( CVE-2020-14882 ), NoneCms ( CVE-2018-20062 ) e Jenkins ( CVE-2019-1003029 e CVE-2019-1003030 ) per farsi strada con la forza bruta nei sistemi che eseguono SSH e infine lanciare il software di mining XMRig.

Inoltre, la catena di attacco si distingue per i suoi trucchi di persistenza, che includono la scelta di un percorso di sistema dall'aspetto legittimo sul disco in cui è probabile che si trovino i binari di sistema e la generazione di un nome di file di sei caratteri casuale che viene successivamente utilizzato per copiare se stesso nella nuova posizione sul sistema prima di eliminare il malware al momento dell'esecuzione.

"L'uso di molteplici vulnerabilità e tattiche da parte della campagna Capoae mette in evidenza l'intento di questi operatori di ottenere un punto d'appoggio sul maggior numero possibile di macchine", ha affermato Cashdollar. "La buona notizia è che le stesse tecniche che raccomandiamo alla maggior parte delle organizzazioni per proteggere i sistemi e le reti sono ancora valide qui".

"Non utilizzare credenziali deboli o predefinite per server o applicazioni distribuite", ha aggiunto Cashdollar. "Assicurati di mantenere aggiornate le applicazioni distribuite con le ultime patch di sicurezza e controllale di tanto in tanto. Tieni d'occhio il consumo di risorse di sistema superiore al normale, processi in esecuzione strani/imprevisti, artefatti sospetti e accessi sospetti voci di registro, ecc., ti aiuteranno a identificare le macchine potenzialmente compromesse."

Commenti

Popolari

CTF, talento e gioco di squadra. Il Team Italy pronto alla sfida europea

A Torino è stata presentata la squadra nazionale italiana di cybersicurezza, il Team Italy 2025-2026, composta da dieci studenti selezionati tra licei, istituti tecnici e università chiamati a rappresentare l’Italia nelle prossime competizioni nazionali e internazionali. La squadra parteciperà, a ottobre, allo European Cybersecurity Challenge che si terrà a Varsavia: una vetrina importante dove i giovani talenti mettono alla prova tecniche di difesa e attacco in scenari simulati e controllati. Alla base della preparazione c’è un approccio pratico e collettivo: training e addestramento gratuiti organizzati dal Cybersecurity National Lab del CINI, che trasformano il gioco in formazione concreta per professionisti di domani. Questo percorso mostra come il mondo delle CTF (capture the flag) non sia solo svago ma una palestra fondamentale per allenare competenze applicabili alla protezione di infrastrutture strategiche come ospedali, scuole e aeroporti. Le CTF vanno celebrate: offrono scena...

Il fantasma di Stuxnet. Quanto siamo pronti a fermare un attacco simile nel 2025

Quindici anni dopo la scoperta di Stuxnet, il malware che nel 2010 dimostrò la possibilità concreta di sabotare un impianto industriale attraverso il codice, la domanda sul ripetersi di un’operazione simile è più attuale che mai. All’epoca, la combinazione di zero-day Windows, driver firmati con certificati contraffatti e la manipolazione dei PLC Siemens che controllavano le centrifughe iraniane segnarono una svolta epocale: per la prima volta un’arma informatica aveva prodotto un effetto fisico su larga scala, nascosta dietro feedback falsificati che trassero in inganno gli operatori. Non era un malware generico, né un ransomware, ma una vera e propria operazione militare digitale disegnata per un obiettivo specifico. Dal 2010 al 2025 lo scenario è cambiato radicalmente. Le infrastrutture industriali sono sempre più connesse con reti IT e servizi cloud, ampliando una superficie d’attacco che un tempo era confinata in ambienti isolati. Le tecniche offensive si sono evolute: non solo ma...

iPhone 17 Pro, la nuova frontiera della sicurezza Apple

Apple ha presentato con la serie iPhone 17 (incluse le versioni Pro) una delle sue evoluzioni più importanti in ambito sicurezza, puntando esplicitamente a contrastare spyware sofisticati e vulnerabilità di memoria – tipico punto di ingresso per attacchi mirati. Ecco cosa cambia davvero, cosa resta da fare e perché queste novità sono rilevanti per chi si occupa di sicurezza informatica. Quando si parla di sicurezza sui nuovi iPhone 17 Pro, le innovazioni più significative sono: - Memory Integrity Enforcement (MIE): nuova protezione hardware/software “always-on” che combina vari meccanismi per impedire exploit basati su bug di memoria. - Enhanced Memory Tagging Extension (EMTE): è il “cuore” della protezione, su cui si basa la gestione più sicura della memoria, con tagging, confidenzialità dei tag, e allocatori di memoria più robusti. - Applicazione difensiva su aree sensibili del sistema, incluso il kernel e più di settanta processi “userland” considerati ad alto rischio. - MIE avrà ef...