Passa ai contenuti principali

Scoperte vulnerabilità (one-click) nelle app desktop più diffuse

Sono state scoperte più one-click vulnerabilità in vari software popolari, consentendo a un utente malintenzionato di eseguire potenzialmente codice arbitrario sui sistemi di destinazione. I problemi sono stati scoperti dai ricercatori di Positive Security Fabian Bräunlein e Lukas Euler e interessano app come Telegram, Nextcloud, VLC, LibreOffice, OpenOffice, Bitcoin / Dogecoin Wallets, Wireshark e Mumble.

"Le applicazioni desktop che passano gli URL forniti dagli utenti per essere aperti dal sistema operativo sono spesso vulnerabili all'esecuzione di codice con l'interazione dell'utente", hanno detto i ricercatori . "L'esecuzione del codice può essere ottenuta sia quando viene aperto un URL che punta a un eseguibile dannoso (.desktop, .jar, .exe, ...) ospitato su file condiviso accessibile da Internet (nfs, webdav, smb, ...) o tramite una vulnerabilità aggiuntiva nel gestore dell'URI dell'applicazione aperta". In altre parole; i difetti derivano da una insufficiente convalida dell'URL inserito che, se aperto con l'aiuto del sistema operativo sottostante, porta all'esecuzione involontaria di un file dannoso.

L'analisi di Positive Security ha rilevato che molte app non sono riuscite a convalidare gli URL, consentendo così a un malintenzionato di creare un collegamento appositamente predisposto che punta a un pezzo di codice di attacco, con conseguente esecuzione di codice in modalità remota. In seguito alla divulgazione responsabile, la maggior parte delle app ha rilasciato patch per correggere i difetti:

  • Nextcloud - Risolto nella versione 3.1.3 del client desktop rilasciata il 24 febbraio (CVE-2021-22879)
  • Telegram - Problema segnalato l'11 gennaio e successivamente risolto tramite una modifica lato server il (o leggermente prima) del 10 febbraio
  • VLC Player - Problema segnalato il 18 gennaio, con la versione patch 3.0.13 prevista per il rilascio la prossima settimana
  • OpenOffice - Risolto nella prossima versione 4.1.10 (CVE-2021-30245)
  • LibreOffice - Risolto in Windows, ma vulnerabile in Xubuntu (CVE-2021-25631)
  • Mumble - Risolto nella versione 1.3.4 rilasciata il 10 febbraio (CVE-2021-27229)
  • Dogecoin - Risolto nella versione 1.14.3 rilasciata il 28 febbraio
  • Bitcoin ABC - Risolto nella versione 0.22.15 rilasciata il 9 marzo
  • Bitcoin Cash - Risolto nella versione 23.0.0 (attualmente in fase di rilascio)
  • Wireshark - Risolto nella versione 3.4.4 rilasciata il 10 marzo (CVE-2021-22191)
  • WinSCP - Risolto nella versione 5.17.10 rilasciata il 26 gennaio (CVE-2021-3331)

Commenti

Popolari

CTF, talento e gioco di squadra. Il Team Italy pronto alla sfida europea

A Torino è stata presentata la squadra nazionale italiana di cybersicurezza, il Team Italy 2025-2026, composta da dieci studenti selezionati tra licei, istituti tecnici e università chiamati a rappresentare l’Italia nelle prossime competizioni nazionali e internazionali. La squadra parteciperà, a ottobre, allo European Cybersecurity Challenge che si terrà a Varsavia: una vetrina importante dove i giovani talenti mettono alla prova tecniche di difesa e attacco in scenari simulati e controllati. Alla base della preparazione c’è un approccio pratico e collettivo: training e addestramento gratuiti organizzati dal Cybersecurity National Lab del CINI, che trasformano il gioco in formazione concreta per professionisti di domani. Questo percorso mostra come il mondo delle CTF (capture the flag) non sia solo svago ma una palestra fondamentale per allenare competenze applicabili alla protezione di infrastrutture strategiche come ospedali, scuole e aeroporti. Le CTF vanno celebrate: offrono scena...

Il fantasma di Stuxnet. Quanto siamo pronti a fermare un attacco simile nel 2025

Quindici anni dopo la scoperta di Stuxnet, il malware che nel 2010 dimostrò la possibilità concreta di sabotare un impianto industriale attraverso il codice, la domanda sul ripetersi di un’operazione simile è più attuale che mai. All’epoca, la combinazione di zero-day Windows, driver firmati con certificati contraffatti e la manipolazione dei PLC Siemens che controllavano le centrifughe iraniane segnarono una svolta epocale: per la prima volta un’arma informatica aveva prodotto un effetto fisico su larga scala, nascosta dietro feedback falsificati che trassero in inganno gli operatori. Non era un malware generico, né un ransomware, ma una vera e propria operazione militare digitale disegnata per un obiettivo specifico. Dal 2010 al 2025 lo scenario è cambiato radicalmente. Le infrastrutture industriali sono sempre più connesse con reti IT e servizi cloud, ampliando una superficie d’attacco che un tempo era confinata in ambienti isolati. Le tecniche offensive si sono evolute: non solo ma...

iPhone 17 Pro, la nuova frontiera della sicurezza Apple

Apple ha presentato con la serie iPhone 17 (incluse le versioni Pro) una delle sue evoluzioni più importanti in ambito sicurezza, puntando esplicitamente a contrastare spyware sofisticati e vulnerabilità di memoria – tipico punto di ingresso per attacchi mirati. Ecco cosa cambia davvero, cosa resta da fare e perché queste novità sono rilevanti per chi si occupa di sicurezza informatica. Quando si parla di sicurezza sui nuovi iPhone 17 Pro, le innovazioni più significative sono: - Memory Integrity Enforcement (MIE): nuova protezione hardware/software “always-on” che combina vari meccanismi per impedire exploit basati su bug di memoria. - Enhanced Memory Tagging Extension (EMTE): è il “cuore” della protezione, su cui si basa la gestione più sicura della memoria, con tagging, confidenzialità dei tag, e allocatori di memoria più robusti. - Applicazione difensiva su aree sensibili del sistema, incluso il kernel e più di settanta processi “userland” considerati ad alto rischio. - MIE avrà ef...