Il 4 giugno 2025 è uscita ufficialmente la nuova Nintendo Switch 2. Non sono passate nemmeno ventiquattro ore che già qualcuno era riuscito a metterci mano in maniera non prevista. Sto parlando dello sviluppatore David Buchanan, conosciuto online come @retr0_id, che il giorno dopo il lancio — il 5 giugno — ha mostrato pubblicamente una proof of concept di exploit sulla console.
La cosa curiosa è che non si tratta di un hack particolarmente pericoloso, almeno per ora. Buchanan ha sfruttato una tecnica chiamata ROP, ovvero Return-Oriented Programming, all’interno dell’ambiente "userland", cioè senza accedere al kernel o a zone del sistema operativo con privilegi elevati. Il risultato? Una semplice animazione a scacchiera nel framebuffer, che appare in alto a sinistra dello schermo della Switch 2. Niente accesso ai giochi, niente esecuzione di codice non autorizzato, niente homebrew o jailbreak completi. Solo un segno che qualcuno ha trovato un piccolo spiraglio nella nuova macchina Nintendo.
Per dare un po’ di contesto tecnico: la Switch 2 utilizza un sistema operativo personalizzato da Nintendo, basato su una versione modificata di FreeBSD, scritto in C e C++. È una scelta simile a quella fatta per la prima Switch, anche se ovviamente aggiornata e adattata al nuovo hardware. Non si tratta quindi di Android o Linux in senso stretto, ma comunque di un sistema con fondamenta conosciute dalla scena hacking.
L’exploit non è stato rilasciato pubblicamente, almeno per ora, e non sembra esserci una patch già distribuita da Nintendo, anche se mi aspetto che un aggiornamento firmware arrivi presto. La console è nuova, e di solito in questi casi si cerca di chiudere la falla il prima possibile, anche perché l’exploit funziona solo in certe condizioni e potrebbe essere già stato limitato sulle nuove revisioni hardware o con aggiornamenti OTA.
Personalmente, non mi sembra che ci si possa fare molto con questo exploit. È più una dimostrazione tecnica che una minaccia reale. Non apre le porte al modding o alla pirateria, non consente di installare giochi alternativi o personalizzare il sistema. È un modo per dire: "ok, qui c’è un punto debole", ma siamo ancora ben lontani da qualcosa che possa essere utile all’utente medio. Per ora, chi ha comprato la Switch 2 può dormire sonni tranquilli. Ma chissà, magari tra qualche mese le cose cambieranno.
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