Una vasta operazione congiunta tra le autorità statunitensi e olandesi ha portato allo smantellamento di una botnet composta da oltre 7.000 dispositivi compromessi, tra cui router domestici e dispositivi IoT obsoleti. Questa rete criminale, attiva da circa 20 anni, è stata utilizzata per fornire servizi proxy a pagamento, consentendo ad attori malintenzionati di mascherare le proprie attività online.
Cosa è successo
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato l'incriminazione di tre cittadini russi e un cittadino kazako: Alexey Viktorovich Chertkov (37 anni), Kirill Vladimirovich Morozov (41), Aleksandr Aleksandrovich Shishkin (36) e Dmitriy Rubtsov (38). Sono accusati di aver gestito e tratto profitto dai servizi proxy illegali offerti attraverso i siti Anyproxy.net e 5socks.net, attivi dal 2004. Questi servizi vendevano l'accesso a router compromessi, permettendo agli utenti di navigare in modo anonimo e di compiere attività illecite online.
Come funzionava la botnet
La botnet sfruttava vulnerabilità note in dispositivi "end-of-life" (EoL), ovvero non più supportati dai produttori, come router di marca Linksys, Cisco ed Ericsson. Attraverso il malware "TheMoon", i dispositivi venivano infettati e trasformati in nodi proxy. Secondo le indagini, in media 1.000 dispositivi unici comunicavano settimanalmente con l'infrastruttura di comando e controllo situata in Turchia.
Impatto e guadagni
Gli utenti pagavano abbonamenti mensili compresi tra $9,95 e $110 per accedere ai servizi proxy offerti dalla botnet. Si stima che gli operatori abbiano guadagnato oltre 46 milioni di dollari nel corso degli anni . I siti web coinvolti pubblicizzavano "oltre 7.000 proxy online giornalieri" disponibili in vari paesi, facilitando attività illecite come attacchi DDoS e frodi online.
Collaborazione internazionale
L'operazione, denominata "Moonlander", ha visto la collaborazione tra l'FBI, la polizia nazionale olandese, il servizio di pubblica accusa dei Paesi Bassi e la polizia reale thailandese. Anche Lumen Technologies, attraverso il suo laboratorio Black Lotus Labs, ha contribuito all'indagine, monitorando l'infrastruttura della botnet e fornendo analisi tecniche dettagliate.
Raccomandazioni per gli utenti
L'FBI ha emesso un avviso esortando gli utenti a sostituire i router obsoleti e a disabilitare l'amministrazione remota per prevenire compromissioni future. È fondamentale aggiornare regolarmente il firmware dei dispositivi di rete e considerare la sostituzione di hardware non più supportato dai produttori.
Lo smantellamento di questa botnet evidenzia l'importanza della sicurezza dei dispositivi di rete domestici e aziendali. Gli utenti devono essere consapevoli dei rischi associati all'uso di hardware obsoleto e adottare misure preventive per proteggere la propria privacy e sicurezza online.
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