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Eccome come funziona lo spyware Graphite sviluppato da Paragon Solutions

Immagina di essere spiato sul tuo smartphone… senza cliccare nulla. Nessun link sospetto, nessuna app strana installata. Eppure, ogni tuo messaggio, ogni chiamata, ogni spostamento è sotto controllo. Fantascienza? Purtroppo no.

È esattamente quello che può fare Graphite, uno spyware avanzato sviluppato dalla società israeliana Paragon Solutions, recentemente finito sotto i riflettori in Italia per motivi tutt’altro che rassicuranti.

Chi è finito nel mirino di Graphite?

Tra le vittime accertate ci sono nomi noti del panorama civile italiano:

Luca Casarini, fondatore dell’ONG Mediterranea Saving Humans
Francesco Cancellato, direttore di Fanpage
Don Mattia Ferrari, cappellano della stessa ONG

Tutti sono stati avvisati da Meta di essere stati bersaglio di un attacco “sofisticato, sostenuto da entità governative”.

E no, non si tratta di teorie complottistiche: il Guardian ha confermato che Paragon ha interrotto i rapporti con l’Italia, proprio in seguito all’utilizzo non autorizzato del suo spyware contro figure della società civile.

Cos’è Graphite e come agisce?

Graphite non è un virus qualunque.
È un trojan zero-click, ovvero non serve che la vittima faccia nulla. Nessun clic, nessun errore umano: basta ricevere un file infetto (spesso un PDF via WhatsApp) e il dispositivo viene compromesso.


Una volta dentro, Graphite è in grado di:

registrare audio e conversazioni
geolocalizzare in tempo reale
accedere a fotocamera e microfono
leggere messaggi da WhatsApp, Telegram, Signal
conservare tutto nel cloud, anche dopo la rimozione

Insomma, il tuo smartphone diventa una microspia tascabile, silenziosa, invisibile… e pericolosamente efficace.

Chi c’è dietro Paragon Solutions?

Fondata nel 2019, Paragon Solutions nasce da ex membri dell’Unità 8200, il servizio di intelligence elettronica dell’esercito israeliano (una sorta di NSA made in Tel Aviv).

Ai vertici troviamo:

Ehud Schneerson, ex comandante della 8200
Ehud Barak, ex primo ministro israeliano (sì, proprio lui) tra gli azionisti principali

Nel dicembre scorso, la società è stata acquisita da un contractor della difesa statunitense. Un passaggio di proprietà che dice già molto.

Spyware al servizio dei governi... ma con limiti?

Secondo John Fleming, presidente esecutivo di Paragon, la tecnologia viene fornita solo a "democrazie selezionate", tra cui Stati Uniti e alleati, con regole molto chiare: vietato usarla contro giornalisti e attivisti.

Peccato che in Italia – secondo il quotidiano israeliano Haaretz – due clienti (la polizia e un’agenzia di intelligence) l’abbiano utilizzata proprio contro figure civili. Risultato? Connessioni con Graphite tagliate. E un caso internazionale ormai esploso.

E adesso?

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha dichiarato che nessuna intercettazione è avvenuta per conto del Ministero. Ma i dubbi restano. E sono tanti.

Come è possibile che un software tanto invasivo venga usato senza che nessuno se ne accorga?
Chi decide chi può essere spiato e chi no?
E soprattutto… siamo davvero al sicuro?

Domande scomode, che Graphite – e chi lo utilizza – ci costringe a porci.

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