Passa ai contenuti principali

Il codice sorgente Nissan è trapelato online

Il codice sorgente delle app mobile e degli strumenti interni sviluppati da Nissan North America, è trapelato online dopo che la società ha configurato male uno dei suoi server Git esponendolo su internet con password di default admin/admin.

La fuga di notizie, da una fonte anonima lunedì, ha affermato che il repository Git conteneva il codice sorgente delle:

1) App Nissan NA Mobile
2) diagnostica Nissan ASIST
3) Servizi Nissan
4) strumenti di acquisizione e fidelizzazione dei clienti
5) strumenti di vendita / ricerca di mercato + dati
6) portale logistica veicoli
7) servizi connessi al veicolo
8) backend e strumenti interni

E altro ancora. Un errore umano può creare grossi danni ad una azienda. L'impiegato lo potrai probabilmente allontanare per giusta causa, ma il danno è fatto, oltre a capire il discorso della password di default. Il reverse Engineering di queste componenti potrà portare allo sfruttamento di eventuali bug, ma questo lo si vedrà nei mesi più avanti.

Commenti

Popolari

Cisco ASA sotto attacco, due zero-day sfruttati per prendere il controllo dei firewall e impiantare malware persistente

Negli ultimi giorni è uscita una notizia che vale la pena leggere con attenzione: sono stati sfruttati in attacco dei “zero-day” contro i firewall Cisco della famiglia Adaptive Security Appliance (ASA) e prodotti correlati, e diversi avvisi ufficiali invitano a intervenire subito. La storia è stata riportata da più testate tecniche e da Cisco stessa, che ha pubblicato patch e dettagli sulle falle coinvolte. Cosa è successo, in parole semplici? Alcuni bug nel servizio web/VPN dei dispositivi ASA permettono a un attaccante — inviando richieste appositamente costruite — di superare i controlli e far girare codice sul dispositivo. In pratica, chi sfrutta questi bug può eseguire comandi come se fosse l’amministratore del firewall. Cisco ha identificato più CVE coinvolte e ha confermato che almeno due di queste (quelle catalogate come sfruttate “in the wild”) sono state usate dagli aggressori prima che le correzioni fossero pubblicate. La cosa che preoccupa di più non è solo il controllo tem...

Microsoft revoca l’accesso del suo cloud all’intelligence israeliana

Microsoft ha annunciato di aver cessato e disabilitato una serie di servizi cloud e di intelligenza artificiale per un’unità del Ministero della Difesa israeliano (IMOD), dopo aver accertato che tali tecnologie erano state impiegate per sostenere un sistema di sorveglianza di massa sui civili palestinesi.  L’azione dell’azienda è stata attivata in risposta a un’inchiesta giornalistica coordinata dal Guardian, +972 Magazine e Local Call, che ha rivelato come l’Unità 8200 dell’intelligence israeliana avesse archiviato e analizzato milioni di telefonate intercettate tramite la piattaforma Azure, con il fine di monitorare gli spostamenti e guidare operazioni militari nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.  Nel comunicato interno rivolto ai dipendenti, il vicepresidente Brad Smith ha dichiarato che Microsoft non fornisce tecnologie che facilitino la sorveglianza di massa dei civili e che, dopo un’analisi interna, sono emersi elementi che violavano i termini di servizio dell’azie...

Oyster e il malvertising, fake installer di Microsoft Teams diffonde una backdoor

Negli ultimi giorni è emersa una nuova ondata di malvertising e SEO poisoning che punta a intercettare chi cerca il client Microsoft Teams sui motori di ricerca, reindirizzando gli utenti verso annunci o pagine di download fasulle che offrono un installatore contraffatto invece dell’app ufficiale. Secondo le prime segnalazioni, il file distribuito in queste pagine malevole è un installer camuffato che installa la backdoor nota come Oyster (anche indicata in passato come Broomstick/CleanUpLoader), dando agli aggressori un punto d’accesso remoto sui sistemi compromessi. A confermare la dinamica sono multiple realtà che monitorano la minaccia: Blackpoint SOC ha descritto la campagna come basata su SEO poisoning e annunci malvertising che spingono download ingannevoli, mentre analisti di settore e vendor hanno trovato varianti del loader ospitate su domini compromessi o su pagine generate appositamente per mimare download legittimi. Il malware viene spesso confezionato in installer Windows...