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Più consapevolezza, il nuovo Vademecum ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) per i dipendenti pubblici

Il nuovo Vademecum pubblicato dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), approvato dal Consiglio dei Ministri il 22 luglio 2025, rappresenta un passo essenziale nel rafforzamento della cultura della sicurezza digitale all’interno della Pubblica Amministrazione italiana. Il documento, intitolato “Buone pratiche di cybersecurity di base per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni”, nasce con l’obiettivo di fornire indicazioni semplici, pratiche e accessibili a tutto il personale, anche a chi non ha competenze tecniche specifiche.

Nel 2024, gli attacchi informatici rilevati contro le PA sono stati ben 756. Più della metà di questi sono stati causati da errori umani. Basta questo dato per comprendere che la vulnerabilità non è solo tecnologica, ma comportamentale. Phishing, furti di credenziali, uso scorretto di password deboli, clic su allegati dannosi: tutto ciò può trasformare una distrazione quotidiana in un disastro informatico. Ed è proprio su questo che il Vademecum si concentra, elencando dodici regole fondamentali di buon senso digitale: password robuste, autenticazione a due fattori, aggiornamenti costanti, attenzione alle e-mail sospette, gestione prudente dell’uso dell’intelligenza artificiale. Il linguaggio è chiaro, gli esempi sono tratti dalla vita d’ufficio e le illustrazioni sono pensate per facilitare la memorizzazione anche da parte del personale meno esperto.

È importante sottolineare quanto un documento come questo sia urgente e necessario. Le PA custodiscono dati sensibili su cittadini, infrastrutture e processi decisionali dello Stato. Quando un sistema informatico pubblico viene violato, a essere colpita non è solo una macchina, ma la fiducia della collettività, la continuità dei servizi essenziali e talvolta anche la sicurezza nazionale. Tenere la Pubblica Amministrazione al sicuro significa proteggere l'interesse pubblico, garantire la trasparenza, l'efficienza e la resilienza dello Stato. In questo senso, il Vademecum non è solo una guida tecnica: è un atto di responsabilità civile, una chiamata alla consapevolezza per ogni dipendente, dal dirigente al collaboratore. Una macchina pubblica informata e formata è il primo vero firewall del Paese.


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